Cadogan Gallery: A Group Exhibition | October 3, London
Londra, 29 luglio 2024. Cadogan Gallery è lieta di annunciare l’apertura della nuova sede londinese nel quartiere di Belgravia, che inaugurerà il prossimo 3 ottobre , nei giorni di Frieze London 2024, con la mostra Cadogan Gallery: A Group Exhibition.
Aperta fino all’8 febbraio 2025, l’esposizione sarà la più grande collettiva mai realizzata in galleria, che attraverso opere di 21 artisti, tra emergenti e già affermati, conferma il suo interesse per la figurazione astratta contemporanea.
La mostra, curata da Freddie Burness, Managing Director della galleria, presenta le opere di 21 artisti internazionali rappresentati dalla galleria: Andreas Diaz Andersson (1989, Svezia); Elise Ansel (1961, USA); Kim Bartelt (anni ’70, Germania); Lorenzo Brinati (1979, Italia); Lawrence Calver (1992, Regno Unito); Gabriele Cappelli (1972, Italia); Edoardo Dionea Cicconi (1985, Italia); Ramón Enrich (1968, Spagna); Richard Hearns (1980, Libano/Dublino); Terrell James (1955, USA); Mimi Jung (1981, Corea); Tycjan Knut (1985, Polonia); Laurence Leenaert (b. 1989, Kortrijk, Belgio); Sam Lock (1973, Regno Unito); Nuria Maria (1990, Paesi Bassi); Theo Pinto (1990, Brasile); Emanuel Seitz (1974, Germania); Deborah Tarr (1966, Regno Unito); Leonardo Anker Vandal (1988, Danimarca); Maximilian Verhas (1960, Germania) e Richard Zinon (1985, Regno Unito).
Cadogan Gallery: A Group Exhibition mette in dialogo opere realizzate con tecniche e media differenti, celebrando le infinite possibilità dell’astrazione: da dipinti minimalisti a sculture in marmo e vetro, fino a lavori che esplorano paesaggi astratti e surreali, le opere dimostrano tutta l’influenza dell’espressionismo astratto, ridefinito da una sensibilità contemporanea.
Nel percorso espositivo, tra le altre opere, troviamo i paesaggi in bilico tra figurazione e astrazione di Deborah Tarr in dialogo con le opere della texana Terrell James, celebrazioni del colore che esplorano forme organiche. E ancora, le opere di Sam Lock ispirate alle teorie postmoderniste di Beckett e Pinter, che uniscono gesti minimalisti e materiali non convenzionali o opere esposte per la prima volta, come Birches di Deborah Tarr che rivela una nuova sperimentazione giocosa e dinamica di elementi organici, accompagnate dalle rifrazioni luminose di Rolling Contrapost scultura in bronzo di Maximillian Verhas.